Agevolazioni

Investimenti Sostenibili 4.0

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Bando Investimenti Sostenibili 4.0

Contributi a fondo perduto per la trasformazione tecnologica e digitale, l’economia circolare e la sostenibilità energetica. L'obiettivo è la trasformazione tecnologica e digitale dell'impresa e la crescita sostenibile del sistema economico.

I soggetti eleggibili ad agevolazione sono le Piccole e Medie Imprese (PMI), in regime di contabilità ordinaria, che realizzano investimenti innovativi, sostenibili e ad elevato contenuto tecnologico, coerenti con il Piano Transizione 4.0, che sono in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa proponente, mediante l’utilizzo di tecnologie.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese che riguardino:

Tutte le spese ammesse devono essere conformi al principio del DNSH, essere sostenute ed effettivamente pagate dall’impresa beneficiaria, essere pagate esclusivamente tramite bonifici bancari, SEPA Credit Transfer, ovvero RI.BA.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello secondo le seguenti modalità di presentazione delle domande:

• a partire dalle ore 10.00 del 4 maggio 2022 è possibile, attraverso la procedura informatica raggiungibile sul sito del Gestore, procedere alla compilazione della domanda;
• dalle ore 10.00 del 18 maggio 2022 le domande compilate potranno essere inviate.

Ambito territoriale di applicazione: Nazionale

L'obiettivo è favorire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, al fine di superare la contrazione indotta dall'emergenza Covid e di orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.

 

La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a:

  • favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;
  • migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.

L’incentivo finanzia micro, piccole e medie imprese (PMI) localizzate in Italia, attive ed iscritte nel Registro delle Imprese, in regime di contabilità ordinaria e che dispongono di almeno 2 bilanci approvati e depositati (in caso di imprese individuali e società di persone, aver presentato almeno 2 dichiarazioni dei redditi).

Inoltre, le imprese beneficiarie non devono trovarsi in stato difficoltà al 31 dicembre 2019, essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente e che, nei 2 anni precedenti la presentazione della domanda, non hanno delocalizzato l’unità produttiva oggetto dell’investimento.

Il bando finanzia investimenti innovativi, sostenibili e ad elevato contenuto tecnologico, coerenti con il Piano Transizione 4.0, che sono in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa proponente, mediante l’utilizzo di tecnologie.

 

È inoltre possibile realizzare programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità rivolti alla transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare ed il miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, con il conseguimento di un risparmio energetico , all’interno dell’unità produttiva oggetto di intervento, non inferiore al 10% rispetto ai consumi dell’anno precedente alla data di presentazione della domanda.

 

I programmi di investimento devono:

 

    • essere finalizzati allo svolgimento di attività manifatturiere, attività di servizi alle imprese;

    • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al Piano Transizione 4.0;

    • essere diretti all’ampliamento della capacità, alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva;

    • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale e nella disponibilità dell’impresa alla data di presentazione della domanda di agevolazione, fatta eccezione per i programmi diretti alla realizzazione di una nuova unità produttiva, nonché per i programmi realizzati da imprese non residenti nel territorio italiano, per i quali l’impresa interessata deve dimostrare la predetta disponibilità alla data di presentazione della prima richiesta di erogazione delle agevolazioni, a pena di revoca delle agevolazioni;

    • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda;

    • essere conclusi entro 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

  •  
 

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei suddetti programmi di investimento, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

 

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie (max 40% delle spese totali);
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali;
  • acquisizione di certificazioni ambientali o di efficienza energetica EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001 e di certificazioni ambientali di prodotto, relative alla linea di produzione oggetto del programma di investimento, che rientrano nella categoria delle etichette ambientali di tipo I regolamentate dalla norma ISO 14024 o delle etichette di tipo III regolamentate dalla norma ISO 14025 (EPD).

 

Tutte le spese ammesse devono essere conformi al principio del DNSH e correlate a:

  • beni utilizzati esclusivamente nell’unità produttiva oggetto di investimento;
  • immobilizzazioni, materiali e immateriali, nuove di fabbrica acquistate da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente e alle normali condizioni di mercato;
  • beni ammortizzabili e capitalizzati, che figurano nell’attivo dello stato patrimoniale del soggetto proponente e mantengono la loro funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni.

Inoltre, le spese devono:

  • essere sostenute ed effettivamente pagate dall’impresa beneficiaria;
  • essere pagate esclusivamente tramite bonifici bancari, SEPA Credit Transfer, ovvero RI.BA;
  • qualora riferite a mezzi mobili, riguardare unicamente quelli non targati strettamente necessari al ciclo di produzione e pertanto dimensionati in base all’effettiva capacità produttiva; tali mezzi mobili, inoltre, devono essere identificabili singolarmente e a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento;
  • nel caso di programmi di investimento diretti alla diversificazione della produzione, superare almeno del 200 % il valore contabile degli attivi che vengono riutilizzati, come risultante nell’esercizio finanziario precedente l’avvio dell’investimento.

 

Per i progetti relativi al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa sono ammesse anche le spese aventi ad oggetto i servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica relativa all’unità produttiva oggetto di misure di efficientamento energetico (max 3% dell’importo complessivo e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa).

 

Per gli interventi realizzati nelle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, l’importo di spesa minima è pari a 500.000 €. Per interventi realizzati in altre regioni, l’importo di spesa minima è di 1.000.000 €. La soglia di spesa massima (a prescindere dalle regioni in cui si realizza l’investimento) è di 3.000.000 €.

Le spese sono ammissibili se sostenute per gli interventi realizzati a decorrere dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, nonché per quelli avviati dopo il 1°febbraio 2020 e non ancora conclusi, a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere dal 7 novembre 2021.

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework, nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell'investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie. In particolare:

  • per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione

    • per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione

    • per i programmi di investimento da realizzare nelle regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello secondo le seguenti modalità di presentazione delle domande:

  • a partire dalle ore 10.00 del 4 maggio 2022 è possibile, attraverso la procedura informatica raggiungibile sul sito del Gestore, procedere alla compilazione della domanda;
  • dalle ore 10.00 del 18 maggio 2022 le domande compilate potranno essere inviate.

677,8 mln di euro, di cui:

  • 250,2 mln di euro sono destinati alle regioni del Centro-Nord
  • 427,7 mln di euro al Mezzogiorno

Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

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